24 luglio 2014

la mia ribellione è vivere, di Arinda Ojeda Aravena



la mia ribellione è vivere
di Arinda Ojeda Aravena (prigioniera politica cilena)
(introduzione al libro di poesie “La mia ribellione è vivere” scritto in carcere)

Scrivere è avere uno spazio di libertà.
Lo vado conquistando a mano a mano che le parole
Scivolano attraverso la matita.
Scrivendo posso vivere illimitatamente ciò che mi è limitato.
Posso trasformare in qualcosa di concreto i sogni che mi sono negati.
Le mie righe, i miei versi, sono vissuti, diretti e semplici.
Sono sognatori, magici e vagabondi.
Sono il riflesso della mia realtà e della mia fantasia.
Scrivere è anche una forma di ribellione,
perché non accetto che la libertà
possa essermi strappata in modo totale.
Sono libere le mie idee e i miei sentimenti.
Sono libera nel sentire e nel mio pensare.
E un modo di esercitare questa libertà, è scrivere.
Le mie parole forse non gridano ribellione,
esse non contengono in se stesse, la mia ribellione.
Vivere è sinonimo di amare e lottare.
In qualsiasi luogo, in qualsiasi condizione,
vivrò se sono capace di amare, s sono capace di lottare.
Per questo scrivo, perché la mia ribellione è vivere.

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