21 agosto 2014

Bamboo blues, di Eugenio Lucrezi




Bamboo blues uno
                                                                                       a Pina Bausch, in mortem


Non credo a quel che vedo, la fotografia
scattata quasi a caso, di pomeriggio,
a te che prendi il vento negli ariosi
capelli, e ad Agropoli muovi un impercettibile
passo di danza, torcendo
appena un poco il busto mentre alzi
le braccia all'altezza del viso che si profila
di spalle nel cielo caricato
di sole e di calante azzurrità commossa
e respirante fiati e fiati di vite
diffuse e riposanti nei filacci
d'estate, ad occhi chiusi a fresco,
in memoria del mare,
con le ascelle che bevono luce
moderata alla fine, che accoglie
la grazia del tuo passo, e di tuo figlio
che ti guarda da presso,
dice l'amore incredulo che piangi
a Pina in un istante, e sei tutta
abbraccio intorno al nulla, concentrata.



Bamboo blues due


Le tue ossa flessibili alla fine
pure si piegheranno all'incantesimo
del movimento che cessa fuori del
tempo che adesso le assomiglia
al bamboo blues di prima che anche Pina
morisse. L'archeologo
che ci verrà a cercare si stupisce
già adesso della liscia superficie
dei tuoi due femori felici
intatti e levigati da carezze.

1 commento:

Unknown ha detto...

scrive eugenio lucrezi.
è bamboo blues il titolo dell'ultima coreografia in vita realizzata da pina bausch, artista della commozione operosa e dell'insediazione del corpo vibrante nello spazio vivente. artista pure della definita disperazione e tuttavia operosa fino al felice sfinimento dovuto in ragione della dedizione all'arte.